Teatrini prospettici

Teatrini prospettici, scatole di montaggio e triangoli profondi

“TEATRINI PROSPETTICI”
“Sono due le fonti di ispirazione che hanno portato alla nascita di questi “TEATRINI PROSPETTICI”: la visita che Giovanni Carpentieri ha ripetutamente fatto al Teatro Olimpico di Palladio-Scamozzi a Vicenza e il libro sulle prospettive dell’olandese Jan de Vries pubblicato a Leida nel 1604-5.
Come nel Teatro Olimpico, anche in questi “teatrini” lo spazio viene dilatato dalla esagerata fuga prospettica e, in tal modo, i sensi sono sottoposti ad un condizionamento che rende ambigua e, paradossalmente, più reale la finzione.
Lo spazio dei “teatrini” è destinato a creare un’illusione. E’ un piccolo mondo che comprende un luogo e dei personaggi.
I personaggi sono quelli essenziali in ogni commedia o dramma umano: l’uomo e la donna, come sono stati rappresentati da grandi pittori classici e moderni, da Durer a Picasso, da Giorgione a Duchamp. Lo spettacolo viene completato da noi stessi, gli spettatori, che nel momento in cui guardiamo questi piccoli universi vediamo realizzarsi l’essenza stessa del teatro, la fusione tra reale e immaginario, tra vita e fantasia”

Note sui “TEATRINI PROSPETTICI”
Realizzati nel 1998, lo spazio tridimensionale è creato prendendo a prestito alcuni disegni dell’olandese Jan de Vries, un architetto del XVI secolo che approfondisce i concetti della prospettiva.

Ludovico Parenti sulla rubrica “Cultura” de “Il Reporter” di Reggio Emilia scrive:
“Giovanni Carpentieri attua una pittura raffinatamente astratta, segnata negli ultimi lavori da calibrati elementi geometrici. Autentici gioielli sono poi i “teatrini prospettici”.
Anche qui l’istanza tecnica, l’impianto geometrico si coniuga con la fantasia, con l’innesto poetico. Il luogo scenico è mutuato da disegni dell’olandese Jean De Vries, architetto del ‘600 che approfondì i concetti della prospettiva; e la profondità prospettica non fa che risaltare la presenza dei personaggi, i quali – uomo e donna – derivano da opere di Durer, Giorgione, Picasso, Duchamp, Leger e altri celebri pittori.
“Teatrini” dell’illusione, chiedono una certa complicità allo spettatore perché si ritrovi in quella piccola poetica dimensione per avviarvi un proprio “teatrino” mentale, fondendo reale e immaginario, vita e fantasia”.

Sono realizzati con legno e compensato da 4 mm. Le dimensioni sono 45X34 cm e 34X 23.

“SCATOLE DI MONTAGGIO”
Per le “SCATOLE DI MONTAGGIO” Carpentieri si è ricordato che nella sua infanzia giocava a comporre pezzi di legno di scarto che ricuperava nella falegnameria di suo zio al rione Sanità di Napoli.
Qui, i personaggi o le cose vengono scomposti e le parti vengono ricomposte in  contenitori di legno  da cui potrebbero essere concettualmente liberate per il nostro bisogno.
Gli angeli hanno il corpo del manichino rappresentato nell’Encyclopedie di Diderot e le ali prese da opere di Durer”.
Nei “TRIANGOLI PROFONDI” la geometria del triangolo viene usata in maniera astratta inserendo, a volte, nel suo centro un personaggio (in questi casi l’Uomo di Leonardo e il Manichino dell’Enciclopedie).

TRIANGOLI PROFONDI